Fresco fiore, bello e profumato,
tenero virgulto prezioso.
Quante volte ti ho osservato.
Quante volte ti ho protetto
dal vento della vita.
Quante scelte ho fatto per te.
Quante scelte fatte insieme.
Quante le decisioni….
prese senza di me
in sintonia o senza armonia.
Aver goduto della tua bellezza,
della tua fragranza, della tua forza
non è stato un furto,
ma la giusta ricompensa
per la pianta madre.
Oggi il fiore diventa pianta
sono trascorsi ventitre anni…
Darà un giorno fiori, frutti
in questo meraviglioso giardino
che è la vita.
Rivoli, li 3 Giugno a.D. 2004
A Carmen con amore paziente e infinito
mercoledì 30 gennaio 2008
Equilibrio
Il mondo procede
grazie ad un sano equilibrio
tra la saggezza dei nonni
e l’incoscienza dei nipoti,
tra la pazienza dei genitori
e l’irruenza dei figli.
Domani nipoti e figli avranno
saggezza e pazienza.
Come una ruota che gira
dal giorno nasce la notte
e dalla notte il giorno:
il tempo trascorre inesorabile.
Ottobre, a.D.2004
grazie ad un sano equilibrio
tra la saggezza dei nonni
e l’incoscienza dei nipoti,
tra la pazienza dei genitori
e l’irruenza dei figli.
Domani nipoti e figli avranno
saggezza e pazienza.
Come una ruota che gira
dal giorno nasce la notte
e dalla notte il giorno:
il tempo trascorre inesorabile.
Ottobre, a.D.2004
Se…
Se Gesù dovesse nascere oggi, dove nascerebbe?
Forse in un centro Caritas.
Forse in una discoteca.
Forse nel casello di un’ autostrada.
Forse in un centro commerciale.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi, cosa avrebbe per culla?
Forse giacche e stracci dei poveri.
Forse un impianto hi-fi.
Forse un distributore di biglietti in disuso.
Forse un carrello per acquisti.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi, chi sarebbero i pastori?
Forse i poveri, i derelitti, gli extracomunitari.
Forse i giovani: ballerini, drogati o studenti malinconici.
Forse tanti padri di famiglia che fanno il turno di notte.
Forse i ritardatari degli ultimi acquisti.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi quali animali ci sarebbero?
Forse cani e gatti randagi.
Forse suoni meccanici che imitano gli animali
Forse un uccellino solitario che canta la ninna nanna
Forse cani e gatti con cappottini come fossero bambini.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi dove nascerebbe?
Forse in uno dei tanti paesi in cui c’è la guerra.
Forse avrebbe per culla una cassa per trasportare armi
Forse i pastori sarebbero in divisa.
Forse gli animali non ci sarebbero.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi dove nascerebbe?
Forse nella casa di una principessa: donna dal cuore povero
Forse avrebbe per culla il suo letto, per renderlo puro.
Forse i pastori sarebbero tutti i suoi pretendenti.
Forse gli animali sarebbero esemplari da collezione di ogni specie.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi dove chiederebbe di nascere?
Forse nel cuore di ogni uomo.
Per vincere la povertà, l’ indifferenza, lo stress da lavoro e da acquisti
Per abolire la guerra, la ricchezza a dismisura.
Forse…
Dimenticavo, chi sarebbero i re magi oggi?
Forse i bambini della scuola elementare o gli anziani del gruppo parrocchiale
Forse tutti coloro che sono capaci di vedere oltre l’ apparenza
Forse chiunque abbia amore da portare in dono.
Forse…
Buon Natale
Rivoli, Dicembre a.D. 2003
Al mio sposo
a tutte le persone che leggendo si sentiranno parte in causa.
Forse in un centro Caritas.
Forse in una discoteca.
Forse nel casello di un’ autostrada.
Forse in un centro commerciale.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi, cosa avrebbe per culla?
Forse giacche e stracci dei poveri.
Forse un impianto hi-fi.
Forse un distributore di biglietti in disuso.
Forse un carrello per acquisti.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi, chi sarebbero i pastori?
Forse i poveri, i derelitti, gli extracomunitari.
Forse i giovani: ballerini, drogati o studenti malinconici.
Forse tanti padri di famiglia che fanno il turno di notte.
Forse i ritardatari degli ultimi acquisti.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi quali animali ci sarebbero?
Forse cani e gatti randagi.
Forse suoni meccanici che imitano gli animali
Forse un uccellino solitario che canta la ninna nanna
Forse cani e gatti con cappottini come fossero bambini.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi dove nascerebbe?
Forse in uno dei tanti paesi in cui c’è la guerra.
Forse avrebbe per culla una cassa per trasportare armi
Forse i pastori sarebbero in divisa.
Forse gli animali non ci sarebbero.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi dove nascerebbe?
Forse nella casa di una principessa: donna dal cuore povero
Forse avrebbe per culla il suo letto, per renderlo puro.
Forse i pastori sarebbero tutti i suoi pretendenti.
Forse gli animali sarebbero esemplari da collezione di ogni specie.
Forse…
Se Gesù dovesse nascere oggi dove chiederebbe di nascere?
Forse nel cuore di ogni uomo.
Per vincere la povertà, l’ indifferenza, lo stress da lavoro e da acquisti
Per abolire la guerra, la ricchezza a dismisura.
Forse…
Dimenticavo, chi sarebbero i re magi oggi?
Forse i bambini della scuola elementare o gli anziani del gruppo parrocchiale
Forse tutti coloro che sono capaci di vedere oltre l’ apparenza
Forse chiunque abbia amore da portare in dono.
Forse…
Buon Natale
Rivoli, Dicembre a.D. 2003
Al mio sposo
a tutte le persone che leggendo si sentiranno parte in causa.
L’importante è l’uomo
Non importa se allievo o maestro,
se grande o piccolo,
se ricco o povero.
L’importante è il rispetto.
Non importa se colto o ignorante,
se paziente o irritato,
se inquieto o sereno.
L’importate è il perdono.
Non importa se bianco o nero,
se giallo o rosso,
se vecchio o giovane.
L’importante è la pace.
Non importa se famoso o sconosciuto,
se scartato o conteso
se uomo o donna.
L’importante è l’amore
Il rispetto è perdono,
il perdono è pace,
la pace è amore.
L’importante è l’uomo.
Rivoli, 20 Novembre a.D.2003
se grande o piccolo,
se ricco o povero.
L’importante è il rispetto.
Non importa se colto o ignorante,
se paziente o irritato,
se inquieto o sereno.
L’importate è il perdono.
Non importa se bianco o nero,
se giallo o rosso,
se vecchio o giovane.
L’importante è la pace.
Non importa se famoso o sconosciuto,
se scartato o conteso
se uomo o donna.
L’importante è l’amore
Il rispetto è perdono,
il perdono è pace,
la pace è amore.
L’importante è l’uomo.
Rivoli, 20 Novembre a.D.2003
Spiaggia di Torresalsa
L’acqua culla i pensieri.
Le membra sospese tra le onde
vibrano come corde di violino
al suono di una dolce melodia.
Lo sguardo si posa ora qua
ora là e tutto ammira.
Il sole scivola oltre la collina
lasciando sull’acqua
un mare di stelle argentate.
La luna grande e rossa quasi
gemella del sole appena tramontato
maestosa s’innalza nel cielo
anticipando romantiche notti d’estate.
Sciacca, Luglio a.D.2003
Le membra sospese tra le onde
vibrano come corde di violino
al suono di una dolce melodia.
Lo sguardo si posa ora qua
ora là e tutto ammira.
Il sole scivola oltre la collina
lasciando sull’acqua
un mare di stelle argentate.
La luna grande e rossa quasi
gemella del sole appena tramontato
maestosa s’innalza nel cielo
anticipando romantiche notti d’estate.
Sciacca, Luglio a.D.2003
venerdì 4 gennaio 2008
Vacanze 2003
Questa terra che ricordavo bella
appare ai miei occhi meravigliosa.
Colori, profumi, suoni, sapori;
tutto con il trascorrere degli anni
si era affievolito.
Oggi tutto ritorna con più vigore.
I sensi inebriati da tanta forza
si accendono nell’amata terra natia.
Sciacca, Luglio a.D.2003
appare ai miei occhi meravigliosa.
Colori, profumi, suoni, sapori;
tutto con il trascorrere degli anni
si era affievolito.
Oggi tutto ritorna con più vigore.
I sensi inebriati da tanta forza
si accendono nell’amata terra natia.
Sciacca, Luglio a.D.2003
Roma
La luna occhieggia tra le arcate dell’ anfiteatro Flavio
e anche questa sera, come sempre,
osserva le bellezze romane .
I sensi esprimono la massima attività
e l’ uno tenta di superare l’altro
per potere in breve tempo vedere-sentire
senza nulla toccare perché tutto è prezioso.
Gioia negli occhi.
Gratitudine per chi ama la “madre delle città”
e a tutti la fa amare.
ROMA e AMOR
Amore per i luoghi, amore per i popoli,
amore di ieri, di oggi di domani
e amor io vedo e sento in chi
da pellegrino ritorna cento e più volte
perché gli occhi ed il cuore
non sono mai sazi di vedere di sapere,
di amare e far amare la città
che come culla della civiltà tanto ha dato
e molto può ancora dare.
Al Professor A.R.
Roma, 15 Febbraio a.D. 2003
e anche questa sera, come sempre,
osserva le bellezze romane .
I sensi esprimono la massima attività
e l’ uno tenta di superare l’altro
per potere in breve tempo vedere-sentire
senza nulla toccare perché tutto è prezioso.
Gioia negli occhi.
Gratitudine per chi ama la “madre delle città”
e a tutti la fa amare.
ROMA e AMOR
Amore per i luoghi, amore per i popoli,
amore di ieri, di oggi di domani
e amor io vedo e sento in chi
da pellegrino ritorna cento e più volte
perché gli occhi ed il cuore
non sono mai sazi di vedere di sapere,
di amare e far amare la città
che come culla della civiltà tanto ha dato
e molto può ancora dare.
Al Professor A.R.
Roma, 15 Febbraio a.D. 2003
Pesca dell’anima
Pesca e ripesca nel mare di mille pensieri,
è sterile la pesca nel lago.
Ma l’abbondanza di sogni e riflessioni
compensa la nullità dei lanci.
Poi d’improvviso il filo si tende,
la mano fa girare il mulinello
sul filo dell’acqua la trota appare.
Son trascorse tre ore
non so più cosa pensare.
E’ sogno o realtà pescare?
Rivoli, Marzo a.D.2002
Immagini da far emergere
Lago di Castel Passerino di Rivoli
A pesca con Luigi
è sterile la pesca nel lago.
Ma l’abbondanza di sogni e riflessioni
compensa la nullità dei lanci.
Poi d’improvviso il filo si tende,
la mano fa girare il mulinello
sul filo dell’acqua la trota appare.
Son trascorse tre ore
non so più cosa pensare.
E’ sogno o realtà pescare?
Rivoli, Marzo a.D.2002
Immagini da far emergere
Lago di Castel Passerino di Rivoli
A pesca con Luigi
18 gennaio 1953/2002
Un giorno, un anno, una vita.
cosa sono se non parole?
Parole che per ognuno hanno significato diverso.
Può forse un bambino capire cosa vuol dire
“Il mondo è una ruota che gira”?
Può il ragazzo sapere
cosa nasconde il mistero di una vita che nasce?
Possono i giovani genitori sapere
che quel bimbo che oggi per la sua altezza,
li porta a guardare la terra,
domani permetterà loro di ammirare il cielo?
Alla soglia dei cinquanta anni,
quante informazioni sono già passate nella mente?
Quante sensazioni hanno fatto palpitare il cuore?
Quante emozioni ha vissuto il corpo?
Si nasce, si cresce, si diventa grandi
ci si innalza in età e saggezza fino a quando?
Può l’uomo, di qualsiasi età, dare una risposta.
No, resta l’interrogativo. E dopo?
Colui che tutto sa, conosce tutto di noi:
le gioie, le paure, le emozioni, le sensazioni.
Il punto di vista più alto è il suo.
Parole.
Cosa sono le parole se non strumenti
per dire quanto ci vogliamo bene?
E’ che qualche volta gli strumenti sono scordati
e si usano male.
Parole.
In questo fiume di parole anche la parola “Grazie”
A chi questo grazie?
Al Signore della vita che tutto sa.
Alla mamma ed al papà di Pino.
A Pino che si affaccia alla soglia dei 50
forse con un po’ di timore per gli anni che verranno,
ma rasserenato dal fatto che in questi 49 anni
tanto ha costruito, nel campo degli affetti, insieme a tutti noi.
I più sinceri auguri, da me moglie, ancora innamorata,
dai nostri figli e da tutti noi.
Al mio sposo nel giorno del 49° compleanno
cosa sono se non parole?
Parole che per ognuno hanno significato diverso.
Può forse un bambino capire cosa vuol dire
“Il mondo è una ruota che gira”?
Può il ragazzo sapere
cosa nasconde il mistero di una vita che nasce?
Possono i giovani genitori sapere
che quel bimbo che oggi per la sua altezza,
li porta a guardare la terra,
domani permetterà loro di ammirare il cielo?
Alla soglia dei cinquanta anni,
quante informazioni sono già passate nella mente?
Quante sensazioni hanno fatto palpitare il cuore?
Quante emozioni ha vissuto il corpo?
Si nasce, si cresce, si diventa grandi
ci si innalza in età e saggezza fino a quando?
Può l’uomo, di qualsiasi età, dare una risposta.
No, resta l’interrogativo. E dopo?
Colui che tutto sa, conosce tutto di noi:
le gioie, le paure, le emozioni, le sensazioni.
Il punto di vista più alto è il suo.
Parole.
Cosa sono le parole se non strumenti
per dire quanto ci vogliamo bene?
E’ che qualche volta gli strumenti sono scordati
e si usano male.
Parole.
In questo fiume di parole anche la parola “Grazie”
A chi questo grazie?
Al Signore della vita che tutto sa.
Alla mamma ed al papà di Pino.
A Pino che si affaccia alla soglia dei 50
forse con un po’ di timore per gli anni che verranno,
ma rasserenato dal fatto che in questi 49 anni
tanto ha costruito, nel campo degli affetti, insieme a tutti noi.
I più sinceri auguri, da me moglie, ancora innamorata,
dai nostri figli e da tutti noi.
Al mio sposo nel giorno del 49° compleanno
Punti di vista
Leggo un’opera che non c’è
o forse si.
Esiste solo ciò che è visibile ai nostri occhi?
E’ questo il dilemma.
Leggo un’opera che non si vede, ma c’è,
è nella mia mente.
Leggendo mi vien da dire che esistono
più categorie di persone, tra queste:
il pessimista, l’ottimista, il realista.
Scorgo le tre tipologie ben delineate
in questa opera visiva
che l’occhio non vede.
Ci sono colori o forse non ci sono
Emergono punti e segni
e poi scompaiono nel nulla
Appaiono linee,
due linee prospettiche che convergono
in un punto centrale.
Lui, il pessimista, dal suo punto di vista
vede tutto che sfugge, che si allontana,
scorge tante linee, ma tutte
troppo lontane da lui,
non riesce a catturarle
e in un vortice di acromatismo
convergono tutte in un punto nero
che più tenta di raggiungere
e più si allontana.
Accanto a lui l’ottimista
che dallo stesso punto di vista
vede una prospettiva inversa.
Tutte le linee partono dalle sue mani
e lui come un astuto giocoliere
le tira, le allontana, le avvicina.
Lui è il cocchiere
e la quadriga parte alla conquista
di un mondo colorato e gioioso.
Dalla stessa linea di terra
un po’ più lento, un po’ più attento
perché riflettere occupa tempo;
lui, il realista,
prende le linee, le conta,
ricompone quelle che sfuggono,
fissa un orizzonte ancora visibile
e in lontananza scorge l’arcobaleno
segno di pace e serenità
Ogni giorno svegliandosi
ognuno vede l’opera che non c’è
ama i colori o li rifiuta,
vede punti sparsi o ravvicinati,
tocca linee rette o curve
orizzontali o verticali,
poi si posiziona sul proprio punto di vista
e vive la sua giornata
nell’egoismo, nell’altruismo, nella carità.
o forse si.
Esiste solo ciò che è visibile ai nostri occhi?
E’ questo il dilemma.
Leggo un’opera che non si vede, ma c’è,
è nella mia mente.
Leggendo mi vien da dire che esistono
più categorie di persone, tra queste:
il pessimista, l’ottimista, il realista.
Scorgo le tre tipologie ben delineate
in questa opera visiva
che l’occhio non vede.
Ci sono colori o forse non ci sono
Emergono punti e segni
e poi scompaiono nel nulla
Appaiono linee,
due linee prospettiche che convergono
in un punto centrale.
Lui, il pessimista, dal suo punto di vista
vede tutto che sfugge, che si allontana,
scorge tante linee, ma tutte
troppo lontane da lui,
non riesce a catturarle
e in un vortice di acromatismo
convergono tutte in un punto nero
che più tenta di raggiungere
e più si allontana.
Accanto a lui l’ottimista
che dallo stesso punto di vista
vede una prospettiva inversa.
Tutte le linee partono dalle sue mani
e lui come un astuto giocoliere
le tira, le allontana, le avvicina.
Lui è il cocchiere
e la quadriga parte alla conquista
di un mondo colorato e gioioso.
Dalla stessa linea di terra
un po’ più lento, un po’ più attento
perché riflettere occupa tempo;
lui, il realista,
prende le linee, le conta,
ricompone quelle che sfuggono,
fissa un orizzonte ancora visibile
e in lontananza scorge l’arcobaleno
segno di pace e serenità
Ogni giorno svegliandosi
ognuno vede l’opera che non c’è
ama i colori o li rifiuta,
vede punti sparsi o ravvicinati,
tocca linee rette o curve
orizzontali o verticali,
poi si posiziona sul proprio punto di vista
e vive la sua giornata
nell’egoismo, nell’altruismo, nella carità.
Candoglia 20-12-61
Mi ritorna alla mente
lo sferragliar del treno sui lucidi binari.
Piccola stazione, trascurata sulle carte geografiche
e sicuramente inesistente nelle mia mente di bambina
che conosceva solo le mura di casa sua
o del suo paese ormai lontano.
Alte vette che toccano il cielo
cariche di panna montata,
neanche in cartolina avevo mai visto la neve
ed ora era lì sotto i miei piedi ed era fredda,
troppo fredda per quelle scarpette
che avevano solo camminato nel caldo suolo siciliano.
Non possono mancare nel vivo ricordo
le solite valige forse di cartone o forse no
come si vedono nei film degli emigranti.
Non era scritto da nessuna parte
ma nei nostri visi attoniti e negli occhi della mamma
si leggeva la paura di essere lontani dal nido nativo.
Poi il caldo della cucina della zia,
la tavola apparecchiata, i cugini ritrovati,
il gioco a palle di neve,
l’incoscienza e l’allegria di ogni bambino,
ci hanno fatto scorgere
il bello ed il buono di quella nuova avventura.
Ancora oggi prosegue l’avventura.
Ci prepariamo a festeggiare
il quarantesimo Natale in Piemonte con gratitudine,
gioia e affetto per questa terra che da matrigna
è diventata madre che ha già accolto i nostri morti
e che quindi ci è ancora più cara.
Non manca però la nostalgia
per le ciaramelle che sul natale della nostra infanzia
hanno lasciato dolci note nella mente
ed hanno fortificato il cuore.
Non manca la malinconia
che è fedele compagna della nostra gioia
Rivoli, 20 Dicembre a.D.2001
lo sferragliar del treno sui lucidi binari.
Piccola stazione, trascurata sulle carte geografiche
e sicuramente inesistente nelle mia mente di bambina
che conosceva solo le mura di casa sua
o del suo paese ormai lontano.
Alte vette che toccano il cielo
cariche di panna montata,
neanche in cartolina avevo mai visto la neve
ed ora era lì sotto i miei piedi ed era fredda,
troppo fredda per quelle scarpette
che avevano solo camminato nel caldo suolo siciliano.
Non possono mancare nel vivo ricordo
le solite valige forse di cartone o forse no
come si vedono nei film degli emigranti.
Non era scritto da nessuna parte
ma nei nostri visi attoniti e negli occhi della mamma
si leggeva la paura di essere lontani dal nido nativo.
Poi il caldo della cucina della zia,
la tavola apparecchiata, i cugini ritrovati,
il gioco a palle di neve,
l’incoscienza e l’allegria di ogni bambino,
ci hanno fatto scorgere
il bello ed il buono di quella nuova avventura.
Ancora oggi prosegue l’avventura.
Ci prepariamo a festeggiare
il quarantesimo Natale in Piemonte con gratitudine,
gioia e affetto per questa terra che da matrigna
è diventata madre che ha già accolto i nostri morti
e che quindi ci è ancora più cara.
Non manca però la nostalgia
per le ciaramelle che sul natale della nostra infanzia
hanno lasciato dolci note nella mente
ed hanno fortificato il cuore.
Non manca la malinconia
che è fedele compagna della nostra gioia
Rivoli, 20 Dicembre a.D.2001
Ritrovarsi in Te
L’uomo è continuamente
alla ricerca di se stesso.
C’è nella sua essenza
il ricordo della felicità
che solo Dio può dare.
La cerca nell’altro che
vuole a sua immagine.
La cerca nelle cose che
continua a trasformare.
La cerca nel tempo che
vuole programmare.
L’uomo anela la felicità
che sfiora ma non
riesce ad afferrare.
Signore solo in Te
è la gioia vera
Tu fonte di eterno amore,
Tu quiete anche nel dolore,
all’inizio dell’esistenza
mi hai sfiorato con il Tuo alito
creando un legame d’amore.
Solo unita a Te
hanno senso lo spazio, il tempo
e le creature quaggiù.
Rivoli, 26 Dicembre a.D. 2000
alla ricerca di se stesso.
C’è nella sua essenza
il ricordo della felicità
che solo Dio può dare.
La cerca nell’altro che
vuole a sua immagine.
La cerca nelle cose che
continua a trasformare.
La cerca nel tempo che
vuole programmare.
L’uomo anela la felicità
che sfiora ma non
riesce ad afferrare.
Signore solo in Te
è la gioia vera
Tu fonte di eterno amore,
Tu quiete anche nel dolore,
all’inizio dell’esistenza
mi hai sfiorato con il Tuo alito
creando un legame d’amore.
Solo unita a Te
hanno senso lo spazio, il tempo
e le creature quaggiù.
Rivoli, 26 Dicembre a.D. 2000
Il sesto senso
Sogno un mondo
con il profumo dell’amore
con il canto della gioia
con il gusto della bontà
con le immagini a colori
morbido come la serenità.
Nel sogno
tutti i sensi ho accontentato,
ma,
il sesto senso spesso mi dice
che ancora molto dovrò sognare
prima che il mondo possa cambiare
con il profumo dell’amore
con il canto della gioia
con il gusto della bontà
con le immagini a colori
morbido come la serenità.
Nel sogno
tutti i sensi ho accontentato,
ma,
il sesto senso spesso mi dice
che ancora molto dovrò sognare
prima che il mondo possa cambiare
Eclisse
Sensazioni che invadono l’anima,
il corpo, la mente.
Anche il vento e gli uccelli si fermano.
Più volte annunciata e magari
anche snobbata,
ecco, inizia l’eclissi.
La natura tace
noi osserviamo in silenzio
tanta meraviglia.
E’ l’incontro.
La luna a poco a poco
sembra sfiorare il sole
fino a coprirlo quasi tutto,
fa freddo quaggiù
è mezzogiorno
il cielo si scurisce
come nell’ora del crepuscolo.
….Poi nel silenzio
il bramito del cervo
ancor prima di ciò
che l’occhio vede,
ci annuncia che
è iniziata
la fase dell’allontanamento.
Si ode nella valletta
il vociare dei bimbi.
Le api, le mosche, i grilli
ricominciano la loro musica.
Gli uccelli diffondono
un canto di gioia.
Non è più necessario
il caldo maglione,
tutto risplende di luce.
Din Don, lorologio
suona due colpi
L’anima ,il corpo, la mente
non dicono niente
e la penna……..
La Bra 11 Agosto a.D.1999
il corpo, la mente.
Anche il vento e gli uccelli si fermano.
Più volte annunciata e magari
anche snobbata,
ecco, inizia l’eclissi.
La natura tace
noi osserviamo in silenzio
tanta meraviglia.
E’ l’incontro.
La luna a poco a poco
sembra sfiorare il sole
fino a coprirlo quasi tutto,
fa freddo quaggiù
è mezzogiorno
il cielo si scurisce
come nell’ora del crepuscolo.
….Poi nel silenzio
il bramito del cervo
ancor prima di ciò
che l’occhio vede,
ci annuncia che
è iniziata
la fase dell’allontanamento.
Si ode nella valletta
il vociare dei bimbi.
Le api, le mosche, i grilli
ricominciano la loro musica.
Gli uccelli diffondono
un canto di gioia.
Non è più necessario
il caldo maglione,
tutto risplende di luce.
Din Don, lorologio
suona due colpi
L’anima ,il corpo, la mente
non dicono niente
e la penna……..
La Bra 11 Agosto a.D.1999
Cento anni in vetta
Madre dolcissima
che noi ricordiamo
nel centesimo anno della deposizione
della tua statua sulla vetta del Rocciamelone
sorreggici in ogni momento della vita.
Dà a noi la forza di accogliere la morte
come compimento quaggiù
e come nascita al cielo.
A Te che preghi
perché il momento della nostra morte
sia meno doloroso,
desidero dire “Grazie”
per avere assistito nell’ora estrema
papà che è morto nell’anno del centenario.
Noi guardiamo la luce
che ogni sera si accende in vetta
e quella luce ci dice
che Tu sei non solo sul monte
ma sei Madre dolcissima ovunque,
Regina del cielo che con amore materno
vigili per i figli Tuoi.
Ti preghiamo Madre del cielo,
dai la serenità a chi ha perduto i propri cari
e veglia su tutti i bimbi d’Italia
e le famiglie della valle e del mondo.
La Bra, 5 Agosto a.D. 1999
che noi ricordiamo
nel centesimo anno della deposizione
della tua statua sulla vetta del Rocciamelone
sorreggici in ogni momento della vita.
Dà a noi la forza di accogliere la morte
come compimento quaggiù
e come nascita al cielo.
A Te che preghi
perché il momento della nostra morte
sia meno doloroso,
desidero dire “Grazie”
per avere assistito nell’ora estrema
papà che è morto nell’anno del centenario.
Noi guardiamo la luce
che ogni sera si accende in vetta
e quella luce ci dice
che Tu sei non solo sul monte
ma sei Madre dolcissima ovunque,
Regina del cielo che con amore materno
vigili per i figli Tuoi.
Ti preghiamo Madre del cielo,
dai la serenità a chi ha perduto i propri cari
e veglia su tutti i bimbi d’Italia
e le famiglie della valle e del mondo.
La Bra, 5 Agosto a.D. 1999
E' Natale
Luci e colori,
doni e sapori
non arrivano al cuore.
Freme la gente per strada
una donna si ferma
davanti una vetrina illuminata.
E' Natale nel mondo
ma il cuore non sente il calore
di sì grande festa.
Nel sorriso di un bambino,
nelle parole di una mamma
che parla al suo piccino.
Nella luce delle finestre
di una chiesa illuminata,
si inebria la mente in un pensiero di pace.
Il pensiero vola,
attraversa spazi infiniti.
Il cuore batte di una forza nuova.
Il cuore al pensiero del Divin Bambino
si scioglie e come per incanto
grida al mondo:
"E' NATO IL BIMBO SANTO".
Rivoli, Dicembre a.D.1998
doni e sapori
non arrivano al cuore.
Freme la gente per strada
una donna si ferma
davanti una vetrina illuminata.
E' Natale nel mondo
ma il cuore non sente il calore
di sì grande festa.
Nel sorriso di un bambino,
nelle parole di una mamma
che parla al suo piccino.
Nella luce delle finestre
di una chiesa illuminata,
si inebria la mente in un pensiero di pace.
Il pensiero vola,
attraversa spazi infiniti.
Il cuore batte di una forza nuova.
Il cuore al pensiero del Divin Bambino
si scioglie e come per incanto
grida al mondo:
"E' NATO IL BIMBO SANTO".
Rivoli, Dicembre a.D.1998
Voler bene è...
Il vibrar dei cuori
come petali di fiori.
Il volar della mente
come ali di farfalle.
Il penetrar le mani nella vita
come nell'argilla del vasaio.
Il tutto in un soffio di vento
che attraversa l'eternità.
come petali di fiori.
Il volar della mente
come ali di farfalle.
Il penetrar le mani nella vita
come nell'argilla del vasaio.
Il tutto in un soffio di vento
che attraversa l'eternità.
Colori e parole
Vorrei poter colorare le parole
userei il grigio per la fame
il blu per la pace
il giallo per la giustizia
il rosso per la solidarietà.
Ci sono parole anche per il bianco
e per il nero.
Bianca è la gioia la felicità.
Nero è aver perso la speranza.
Vorrei poter colorare le parole
userei il grigio per la fame
perché la fame è là
dove il blu della quiete
non è più blu.
Dove il giallo della creatività
si è spento, non c'è più luce
non c'è più giustizia.
Dove il rosso dell'inquietudine
che ti fa battere il cuore per il fratello
si è scolorito
insieme al concetto di solidarietà.
Vorrei poter colorare le parole
userei il bianco per la sazietà,
il bianco della gioia della felicità.
Il bianco che riflette la luce
come l'uomo nella condivisione
riflette l'amore di Dio.
Rivoli, Maggio a.D.1997
userei il grigio per la fame
il blu per la pace
il giallo per la giustizia
il rosso per la solidarietà.
Ci sono parole anche per il bianco
e per il nero.
Bianca è la gioia la felicità.
Nero è aver perso la speranza.
Vorrei poter colorare le parole
userei il grigio per la fame
perché la fame è là
dove il blu della quiete
non è più blu.
Dove il giallo della creatività
si è spento, non c'è più luce
non c'è più giustizia.
Dove il rosso dell'inquietudine
che ti fa battere il cuore per il fratello
si è scolorito
insieme al concetto di solidarietà.
Vorrei poter colorare le parole
userei il bianco per la sazietà,
il bianco della gioia della felicità.
Il bianco che riflette la luce
come l'uomo nella condivisione
riflette l'amore di Dio.
Rivoli, Maggio a.D.1997
Matri giardinu di ciuri
I ciuri chiù beddi cà na’ matri po’ aviri
sunu li figghi cu Signori ci manna.
Li po’ chiamari: Rosa, Margherita, Gelsomino
o i nomi de’ santi ci po’ dari
ma sempiri i ciuri da so vita a na ristari.
U duluri chiù granni ca ‘na matri po’ aviri
e chiddu di lu figghiu vidiri sciuriri
e anzi tempu vidillu sicari.
A gioia chiù granni ca ‘na matri po’ aviri
è vidiri u iornu da so festa
sa figghiu da vanedda spuntari
cu cori cuntentu e mazzu di ciuri
e sintirici binidiri u Signori ca ‘na matri ci vosi dari
Madre giardino di fiori
(Traduzione dal siciliano)
I fiori più belli che una madre può avere
sono i figli che le manda il Signore.
Li può chiamare Rosa, Margherita, Gelsomino
o i nomi dei santi può loro dare
ma sempre (in entrambi i casi) restano i fiori della sua vita.
Il dolore più grande che una madre può avere
è quello di vedere sfiorire il figlio
e prima del tempo vederlo seccare (morire).
La gioia più grande che una madre può avere
è vedere il giorno del compleanno
il figlio dalla stradina avvicinarsi
con il cuore contento e un mazzo di fiori
e sentire che ringrazia il Signore per la madre che gli ha dato.
sunu li figghi cu Signori ci manna.
Li po’ chiamari: Rosa, Margherita, Gelsomino
o i nomi de’ santi ci po’ dari
ma sempiri i ciuri da so vita a na ristari.
U duluri chiù granni ca ‘na matri po’ aviri
e chiddu di lu figghiu vidiri sciuriri
e anzi tempu vidillu sicari.
A gioia chiù granni ca ‘na matri po’ aviri
è vidiri u iornu da so festa
sa figghiu da vanedda spuntari
cu cori cuntentu e mazzu di ciuri
e sintirici binidiri u Signori ca ‘na matri ci vosi dari
Madre giardino di fiori
(Traduzione dal siciliano)
I fiori più belli che una madre può avere
sono i figli che le manda il Signore.
Li può chiamare Rosa, Margherita, Gelsomino
o i nomi dei santi può loro dare
ma sempre (in entrambi i casi) restano i fiori della sua vita.
Il dolore più grande che una madre può avere
è quello di vedere sfiorire il figlio
e prima del tempo vederlo seccare (morire).
La gioia più grande che una madre può avere
è vedere il giorno del compleanno
il figlio dalla stradina avvicinarsi
con il cuore contento e un mazzo di fiori
e sentire che ringrazia il Signore per la madre che gli ha dato.
Gioia di vivere
La bella signora dal triste sorriso è tornata.
Anche questa volta le ho detto di no .
Ma ogni volta è sempre più difficile allontanarmi da lei.
Si mostra innamorata, affascinante, decisa,
sempre pronta ad avvolgermi nel suo nero mantello.
La triste signora dal nero mantello è tornata.
Spesso avverto la sua presenza,
in silenzio si avvicina, mi sfiora, mi tocca e se ne va .
Sobbalzo, tutti mi guardano straniti,
lei da lontano muove la mano e mi dice arrivederci.
Ho dei chiari ricordi di quando
per la prima volta mi ha preso per mano.
Ma pensando al mio giovane amore le ho detto di no .
La stessa cosa accadde la seconda volta,
era splendente,
pronta a prendermi per mano per farmi volare con lei.
Ero già sollevata da terra
quando ancora una volta l’amore mi strappò a lei.
Oggi è stato più facile dirle di no .
Anche lei era d’accordo con me.
Questa volta era l’amore di mamma a farmi rinunciare a lei.
Resterò qui chissà per quanto,
forse un giorno, forse un anno,
forse una lunga vita per giocare, per amare,
per prepararmi a prendere il volo con lei.
Lei che molto paziente aspetta il momento giusto
per avvolgermi nel suo nero mantello e volare via con me.
Rivoli, 19 Aprile a.D.1991
Anche questa volta le ho detto di no .
Ma ogni volta è sempre più difficile allontanarmi da lei.
Si mostra innamorata, affascinante, decisa,
sempre pronta ad avvolgermi nel suo nero mantello.
La triste signora dal nero mantello è tornata.
Spesso avverto la sua presenza,
in silenzio si avvicina, mi sfiora, mi tocca e se ne va .
Sobbalzo, tutti mi guardano straniti,
lei da lontano muove la mano e mi dice arrivederci.
Ho dei chiari ricordi di quando
per la prima volta mi ha preso per mano.
Ma pensando al mio giovane amore le ho detto di no .
La stessa cosa accadde la seconda volta,
era splendente,
pronta a prendermi per mano per farmi volare con lei.
Ero già sollevata da terra
quando ancora una volta l’amore mi strappò a lei.
Oggi è stato più facile dirle di no .
Anche lei era d’accordo con me.
Questa volta era l’amore di mamma a farmi rinunciare a lei.
Resterò qui chissà per quanto,
forse un giorno, forse un anno,
forse una lunga vita per giocare, per amare,
per prepararmi a prendere il volo con lei.
Lei che molto paziente aspetta il momento giusto
per avvolgermi nel suo nero mantello e volare via con me.
Rivoli, 19 Aprile a.D.1991
Relativo e Assoluto
Ci sono momenti in cui ti dimentichi di essere amata da Dio.
Sono momenti in cui il relativo diventa assoluto
e l’Assoluto …...
Rivoli, 30 Ottobre a.D.1990
Sono momenti in cui il relativo diventa assoluto
e l’Assoluto …...
Rivoli, 30 Ottobre a.D.1990
mercoledì 2 gennaio 2008
Amante, amata, Amore
Quando ti innamori di Dio
ti rendi conto
di quanto grande sia il Suo amore.
Il Suo amore è davvero tremendo,
meraviglioso incommensurabile.
Il Suo amore è Amore.
Un uomo alla sua donna regala un gioiello.
Dio ogni giorno le regala la vita,
quel gioiello era già suo
Un amante regala un fiore alla sua amata.
Dio ogni giorno le regala il mondo,
quel fiore era già suo.
Un uomo sarebbe disposto a dare la vita,
Lui è già morto per tutti noi,
è morto per insegnarci ad amare.
Un uomo ama se è ricambiato
Un uomo ama per la vita.
Dio ama comunque per l’eternità.
L’uomo desidera la sua donna per sé,
Dio vuole ogni donna libera di essere se stessa,
libera di essere amante,amata, Amore.
Rivoli, Novembre a.D.1987
ti rendi conto
di quanto grande sia il Suo amore.
Il Suo amore è davvero tremendo,
meraviglioso incommensurabile.
Il Suo amore è Amore.
Un uomo alla sua donna regala un gioiello.
Dio ogni giorno le regala la vita,
quel gioiello era già suo
Un amante regala un fiore alla sua amata.
Dio ogni giorno le regala il mondo,
quel fiore era già suo.
Un uomo sarebbe disposto a dare la vita,
Lui è già morto per tutti noi,
è morto per insegnarci ad amare.
Un uomo ama se è ricambiato
Un uomo ama per la vita.
Dio ama comunque per l’eternità.
L’uomo desidera la sua donna per sé,
Dio vuole ogni donna libera di essere se stessa,
libera di essere amante,amata, Amore.
Rivoli, Novembre a.D.1987
Vivere
E’ così difficile vivere:
leggi, concordati, regolamenti
e poi ancora chissà cosa.
E’ così difficile vivere:
quello che hai,
quello che non hai,
quello che vorresti avere.
E’ così difficile vivere:
la macchina, la casa, i vestiti,
tutto ti schiavizza.
E’ così difficile vivere:
il lavoro, la famiglia,
tu, gli altri
e non sai cosa fare.
E’ così difficile vivere:
Io nell’immensità,
noi nell’immensità,
siamo solo fili d’erba,
siamo solo gocce nella pioggia,
siamo un attimo nel tempo.
Non è così difficile vivere:
tutto è importane,
i fili d’erba,
le gocce di pioggia,
i secondi, i minuti,
noi umili creature.
Noi, tutti indispensabili
unici e irripetibili.
Forse è facile vivere:
se guardiamo il sole
se scrutiamo la terra,
se ci accorgiamo
dello spuntar delle gemme
dell’appassire delle foglie.
E’ bello vivere:
se in ogni cosa vediamo la vita
io, tu, noi siamo parte della vita,
tutto vive intorno a noi.
Noi siamo
una piccola parte di vita
nella gioia immensa
che è la vita.
Santa Pasqua a.D. 1985
leggi, concordati, regolamenti
e poi ancora chissà cosa.
E’ così difficile vivere:
quello che hai,
quello che non hai,
quello che vorresti avere.
E’ così difficile vivere:
la macchina, la casa, i vestiti,
tutto ti schiavizza.
E’ così difficile vivere:
il lavoro, la famiglia,
tu, gli altri
e non sai cosa fare.
E’ così difficile vivere:
Io nell’immensità,
noi nell’immensità,
siamo solo fili d’erba,
siamo solo gocce nella pioggia,
siamo un attimo nel tempo.
Non è così difficile vivere:
tutto è importane,
i fili d’erba,
le gocce di pioggia,
i secondi, i minuti,
noi umili creature.
Noi, tutti indispensabili
unici e irripetibili.
Forse è facile vivere:
se guardiamo il sole
se scrutiamo la terra,
se ci accorgiamo
dello spuntar delle gemme
dell’appassire delle foglie.
E’ bello vivere:
se in ogni cosa vediamo la vita
io, tu, noi siamo parte della vita,
tutto vive intorno a noi.
Noi siamo
una piccola parte di vita
nella gioia immensa
che è la vita.
Santa Pasqua a.D. 1985
A modo nostro
Non siamo foglie al vento
siamo tu ed io
amici o forse amanti
o forse non so.
Desiderio di essere.
Desiderio di annullarsi.
Desiderio di darsi.
Desiderio d’amore.
Anche le nuvole si amano.
Anche i sassi si amano.
Ogni cosa a suo modo
Anche noi a modo nostro.
Non ci saranno più
né carezze né baci.
I miei occhi ti diranno
ogni dolce parola.
I miei occhi ti accarezzeranno.
I miei occhi ti ameranno.
Nei tuoi occhi cercherò
forza, gioia, amore.
siamo tu ed io
amici o forse amanti
o forse non so.
Desiderio di essere.
Desiderio di annullarsi.
Desiderio di darsi.
Desiderio d’amore.
Anche le nuvole si amano.
Anche i sassi si amano.
Ogni cosa a suo modo
Anche noi a modo nostro.
Non ci saranno più
né carezze né baci.
I miei occhi ti diranno
ogni dolce parola.
I miei occhi ti accarezzeranno.
I miei occhi ti ameranno.
Nei tuoi occhi cercherò
forza, gioia, amore.
La spiaggia dorata
Ricordi
i bambini che giocavano
sulla spiaggia?
Fra qui bimbi c’erano i nostri,
allora eri felice con poco.
Ricordi
le ore trascorse sotto i pini,
lo sbatter delle onde,
l’urlare dei bambini,
il cinguettar degli uccelli?
Perché non ricordi più
la felicità di quei tempi,
non era forse bello
amarsi sulla spiaggia,
correre ansanti nei prati,
non era forse bello?
Forse anche tu
dalla tua isola deserta
pensi che era bello;
Ma come potresti oggi
abbandonare l’isola dorata
per un spiaggia affollata?
Sai, io ti capisco,
rimani nella tua isola.
Noi un giorno troveremo
chi avrà voglia di correre
e giocare sulla spiaggia.
i bambini che giocavano
sulla spiaggia?
Fra qui bimbi c’erano i nostri,
allora eri felice con poco.
Ricordi
le ore trascorse sotto i pini,
lo sbatter delle onde,
l’urlare dei bambini,
il cinguettar degli uccelli?
Perché non ricordi più
la felicità di quei tempi,
non era forse bello
amarsi sulla spiaggia,
correre ansanti nei prati,
non era forse bello?
Forse anche tu
dalla tua isola deserta
pensi che era bello;
Ma come potresti oggi
abbandonare l’isola dorata
per un spiaggia affollata?
Sai, io ti capisco,
rimani nella tua isola.
Noi un giorno troveremo
chi avrà voglia di correre
e giocare sulla spiaggia.
Forse domani
Forse un giorno t’incontrerò
e sarò felice.
Forse girerò il mondo
pensando di rivederti.
Forse camminerò sola nella strada
e vedrò il tuo volto.
Forse nel mare, nel cielo
apparirà la tua immagine.
Forse senza chiamarti
mi risponderai.
Forse senza sentirti
saprò cosa avrai detto.
Forse un giorno cammineremo
mano nella mano.
Forse alla mia porta
un giorno busserai.
Forse domani chissà
ci ameremo per l’eternità
e sarò felice.
Forse girerò il mondo
pensando di rivederti.
Forse camminerò sola nella strada
e vedrò il tuo volto.
Forse nel mare, nel cielo
apparirà la tua immagine.
Forse senza chiamarti
mi risponderai.
Forse senza sentirti
saprò cosa avrai detto.
Forse un giorno cammineremo
mano nella mano.
Forse alla mia porta
un giorno busserai.
Forse domani chissà
ci ameremo per l’eternità
Voglia d’amore
Dov’è finita l’ingenuità
dei quindici anni?
Il tuo corpo ha già provato
tutti i piaceri dell’amore
anche quello di essere madre.
Ti senti giovane
il ruolo di moglie e di madre
ti sta stretto.
Ti rigiri nel letto aspettando
che la sua mano
si posi sul tuo seno,
ma lui già dorme.
La tua mente
sfiora paradisi proibiti.
Forse quel giovane dagli occhi verdi
se fosse vicino a te non dormirebbe.
Con il pensiero magico di lui
che esplora il tuo corpo
chiudi gli occhi e sospiri.
dei quindici anni?
Il tuo corpo ha già provato
tutti i piaceri dell’amore
anche quello di essere madre.
Ti senti giovane
il ruolo di moglie e di madre
ti sta stretto.
Ti rigiri nel letto aspettando
che la sua mano
si posi sul tuo seno,
ma lui già dorme.
La tua mente
sfiora paradisi proibiti.
Forse quel giovane dagli occhi verdi
se fosse vicino a te non dormirebbe.
Con il pensiero magico di lui
che esplora il tuo corpo
chiudi gli occhi e sospiri.
martedì 1 gennaio 2008
Guardo in su la luna piena
Tutto è più chiaro ‘sta notte
tutto più allegro che pace.
Anche ‘sta notte si soffre,
anche ‘sta notte si ruba,
anche ‘sta notte si muore,
anche ‘sta notte si ama,
e lei da lassù ci osserva
e ci illumina il cammino.
tutto più allegro che pace.
Anche ‘sta notte si soffre,
anche ‘sta notte si ruba,
anche ‘sta notte si muore,
anche ‘sta notte si ama,
e lei da lassù ci osserva
e ci illumina il cammino.
La Vita
Per caso sdraiata in un prato
lontano da orologi e rumori
ritrovo quella gioia che prova,
solo chi ama la vita.
La vita che Lui mi ha donato.
La vita che scopro:
in ogni filo d’erba,
nelle formiche sulle mie mani,
negli uccelli che cantano,
nelle foglie degli alberi,
nei fiori appena sbocciati,
nell’acqua del ruscello,
nello spostarsi delle nuvole.
Finalmente sdraiata in un prato
io scopro che amo la vita
e ringrazio Lui per avermela data.
Maggio a.D. 1984
lontano da orologi e rumori
ritrovo quella gioia che prova,
solo chi ama la vita.
La vita che Lui mi ha donato.
La vita che scopro:
in ogni filo d’erba,
nelle formiche sulle mie mani,
negli uccelli che cantano,
nelle foglie degli alberi,
nei fiori appena sbocciati,
nell’acqua del ruscello,
nello spostarsi delle nuvole.
Finalmente sdraiata in un prato
io scopro che amo la vita
e ringrazio Lui per avermela data.
Maggio a.D. 1984
Uomo
Mentre ti vedo crescere in lei
mi sento già vecchio
pensando al giorno che sarai con me.
Mentre ti vedo crescere in lei
penso che non morirò mai
perché tu sei parte di me.
mi sento già vecchio
pensando al giorno che sarai con me.
Mentre ti vedo crescere in lei
penso che non morirò mai
perché tu sei parte di me.
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