venerdì 4 gennaio 2008

Candoglia 20-12-61

Mi ritorna alla mente
lo sferragliar del treno sui lucidi binari.
Piccola stazione, trascurata sulle carte geografiche
e sicuramente inesistente nelle mia mente di bambina
che conosceva solo le mura di casa sua
o del suo paese ormai lontano.

Alte vette che toccano il cielo
cariche di panna montata,
neanche in cartolina avevo mai visto la neve
ed ora era lì sotto i miei piedi ed era fredda,
troppo fredda per quelle scarpette
che avevano solo camminato nel caldo suolo siciliano.

Non possono mancare nel vivo ricordo
le solite valige forse di cartone o forse no
come si vedono nei film degli emigranti.
Non era scritto da nessuna parte
ma nei nostri visi attoniti e negli occhi della mamma
si leggeva la paura di essere lontani dal nido nativo.

Poi il caldo della cucina della zia,
la tavola apparecchiata, i cugini ritrovati,
il gioco a palle di neve,
l’incoscienza e l’allegria di ogni bambino,
ci hanno fatto scorgere
il bello ed il buono di quella nuova avventura.

Ancora oggi prosegue l’avventura.
Ci prepariamo a festeggiare
il quarantesimo Natale in Piemonte con gratitudine,
gioia e affetto per questa terra che da matrigna
è diventata madre che ha già accolto i nostri morti
e che quindi ci è ancora più cara.

Non manca però la nostalgia
per le ciaramelle che sul natale della nostra infanzia
hanno lasciato dolci note nella mente
ed hanno fortificato il cuore.
Non manca la malinconia
che è fedele compagna della nostra gioia

Rivoli, 20 Dicembre a.D.2001

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