Un giorno, un anno, una vita.
cosa sono se non parole?
Parole che per ognuno hanno significato diverso.
Può forse un bambino capire cosa vuol dire
“Il mondo è una ruota che gira”?
Può il ragazzo sapere
cosa nasconde il mistero di una vita che nasce?
Possono i giovani genitori sapere
che quel bimbo che oggi per la sua altezza,
li porta a guardare la terra,
domani permetterà loro di ammirare il cielo?
Alla soglia dei cinquanta anni,
quante informazioni sono già passate nella mente?
Quante sensazioni hanno fatto palpitare il cuore?
Quante emozioni ha vissuto il corpo?
Si nasce, si cresce, si diventa grandi
ci si innalza in età e saggezza fino a quando?
Può l’uomo, di qualsiasi età, dare una risposta.
No, resta l’interrogativo. E dopo?
Colui che tutto sa, conosce tutto di noi:
le gioie, le paure, le emozioni, le sensazioni.
Il punto di vista più alto è il suo.
Parole.
Cosa sono le parole se non strumenti
per dire quanto ci vogliamo bene?
E’ che qualche volta gli strumenti sono scordati
e si usano male.
Parole.
In questo fiume di parole anche la parola “Grazie”
A chi questo grazie?
Al Signore della vita che tutto sa.
Alla mamma ed al papà di Pino.
A Pino che si affaccia alla soglia dei 50
forse con un po’ di timore per gli anni che verranno,
ma rasserenato dal fatto che in questi 49 anni
tanto ha costruito, nel campo degli affetti, insieme a tutti noi.
I più sinceri auguri, da me moglie, ancora innamorata,
dai nostri figli e da tutti noi.
Al mio sposo nel giorno del 49° compleanno
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