Oh Giulia ricordi
le nostre notti insonni,
il fruscio degli alberi,
il cinguettar degli uccelli,
il profumo della notte,
lo scrosciar del ruscello.
Giulia ricordi
quel grande prato verde,
la nostra casa in alto
quasi sospesa tra le nuvole
e quel cielo azzurro
che rispecchiava la nostra felicità.
E’ vero, quella casa era piccolina.
Ma oggi cosa ce ne facciamo
di questa enorme casa di cemento,
con l’erba artificiale
e gli uccellini in gabbia?
Oggi le notti trascorrono lente
non sento più il tuo calore.
Sappiamo cos’è la ricchezza
ma siamo più poveri di allora.
Tutto è così triste qua,
ma mi rattrista ancora più l’idea
che i nostri figli
non conosceranno la felicità.
Io in quella casa di campagna
l’ho conosciuta.
venerdì 28 dicembre 2007
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